La vergogna è una scomoda compagna di viaggio che non arriva mai da sola ma veste il nostro quotidiano insieme al senso di colpa e una certa inadeguatezza.
Camminiamo costantemente sotto l’occhio vigile dell’opinione pubblica e siamo quasi costretti a mettere in discussione ogni scelta personale, dal capo d’abbigliamento indossato alla vita di relazione, a una nostra attitudine personale. La vergogna è legata alla percezione di sé ed è un ‘emozione molto dolorosa poiché ci fa sentire nudi e trasparenti, senza difese; ci fa sentire “scoperti”.
Nell’epoca dei social network sembra non esistere, eppure, in un contesto dove ci troviamo a confrontarci di continuo con i profili perfetti dei nostri amici e a trovare, di conseguenza, sempre più difetti in noi, la vergogna assume un ruolo gigantesco, pur se mascherato in maniera sottile: essa traspare dietro il curioso diritto di dire e scrivere ciò che pare e piace. Questo “diritto di espressione” che ci rende forti e invincibili ha creato un ambiente tossico dove volgarità e violenza vengono messe in piazza senza limiti, complice lo schermo protettivo. Alcuni mi dicono che internet ha peggiorato le cose ma io penso che le abbia solo messe in evidenza: prima si faceva gruppo al bar ed erano proprio tali gruppetti a fare da cassa di risonanza a discorsi di razzismo e violenza, oggi tutto il mondo diventa spettatore. Dietro profili nascosti, dove il nostro volto può anche non apparire, abbiamo trovato un escamotage. Ma il senso di vergogna non solo permane, bensì viene addirittura amplificato: la paura di essere scoperti, sia sotto l’aspetto fisico-estetico che sotto l’aspetto socio-culturale è sempre in agguato. La vergogna è un improvviso e sgradevole senso di nudità. Ci sono delle caratteristiche peculiari che la contraddistinguono:
- Ha un carattere ricorsivo, nel senso che ci si vergogna della nostra stessa vergogna e quindi è un sentimento che si autoalimenta di continuo
- E’ transpersonale, nel senso che non ci vergogna solo di se stessi ma anche della propria cerchia (famigliari, amici e così via)
- Ha una grande capacità traumatogena, nel senso che ci attacca all’improvviso immobilizzando la nostra attività mentale. Questo causa smarrimento e impotenza e ci porta a un ulteriore vissuto di vergogna, tornando così al carattere ricorsivo visto in precedenza.
Tuttavia la vergogna ha anche un suo lato positivo, importante per il mantenimento della nostra integrità. Ha un aspetto contenitivo e ci fa rispettare alcune regole sociali quando siamo in pubblico. Il suo scopo evolutivo, infatti, è quello di evitare comportamenti che posano arrecare danno a noi e gli altri aiutandoci a regolare la nostra socialità.
surya