Om Mani Padme Hum, il Mantra della Compassione. Mani significa gioiello e Padme significa loto, a indicare che nel loto del cuore è custodito il gioiello della pura compassione. Il Cuore, nella tradizione del Buddha Avalokisteshvara, viene visto come un Fiore di Loto, una figura ricorrente nel buddhismo. A differenza di tutti gli altri fiori, infatti, quando inizia a germogliare, si trova sotto l’acqua sporca di laghi o piccoli stagni, circondato da fango e melma e tormentato da pesci e insetti.
Nonostante queste condizioni, il fiore di loto si fa forza e, crescendo, sale verso la superficie dell’acqua. E’ ancora solo un gambo con alcune foglie e un piccolo baccello.
Col tempo lo stelo continua ad allungarsi e il baccello lentamente emerge dall’acquitrino. E’ allora che il loto comincia ad aprirsi, petalo dopo petalo, nell’aria pulita e nel sole. Il bellissimo fiore è pronto per appagare gli occhi di tutto il mondo con il suo candore e la sua bellezza.
L’insegnamento tradizionale ci dice che le sei sillabe del Mantra (Om Ma Ni Pad Me Hum) purificano le sei emozioni negative che altro non sono che la manifestazione dell’ignoranza. Le sei emozioni negative sono: Orgoglio, Gelosia, Desiderio, Ignoranza, Cupidigia e Rabbia. Esse sono anche la causa del samsara, il continuo ciclo di vita, morte e rinascita. Il Loto è il Fiore Divino per eccellenza, il simbolo perfetto della purezza, della bellezza, della grazia, della Pace Divina e del distacco totale dalle qualità sensoriali. I suoi numerosi petali rappresentano i vari aspetti della personalità umana e quando si aprono, l’individuo raggiunge gradualmente la Realizzazione. Nella mitologia indiana, esso rappresenta la Creazione, infatti Brahma è nato da un Fiore di Loto, il quale rappresenta anche il potere che genera l’Universo. I petali volti all’esterno rappresentano lo sbocciare della consapevolezza. Rappresenta anche l’arte di vivere in maniera sana ed equilibrata perché esso fiorisce nel fango eppure riesce a sbocciare sull’acqua ed è quindi il simbolo di come si possa vivere nel mondo rimanendone incontaminati. Non c’è bisogno di essere buddhisti per capire che tutti siamo tutti dei fiori di loto. Molti di noi vivono in acque torbide e pensano che non potranno mai arrivare in “superficie” per fiorire. Per crescere e ottenere la saggezza, prima è necessario superare il fango, gli ostacoli della vita e la sua sofferenza, la tristezza, la perdita e la malattia. Non importa in quale fase della vita ci si trovi, si può sempre guardare il loto e vedere se stessi nella sua storia.