Ho i capelli viola, posso praticare yoga?
No, non è uno scherzo, bensì quello che succede in molte scuole, dove viene consegnato un decalogo con le regole estetiche (e social) da seguire:
Abito bianco o, se proprio si vuole trasgredire, color sabbia
Capelli naturali, vanno bene tinti se non ci sono evidenti ciocche di un altro colore
Foto sui social: solo pose yoga o foto che ti ritraggono in modo da non attirare l’attenzione
Niente orecchini, tutto deve essere molto sobrio
Sono solo alcune cose che ho udito, da maestri e praticanti, e mi chiedo se siano corsi yoga o sfilate di moda (che proprio sobrie non sono). Si chiama spiritualità ma è tutto rivolto all’esterno, a come ti vesti, a come ti pettini, a come cammini. Così, parlando con una persona che arriva da questo tipo di percorso, ho chiesto se le avessero mai parlato della differenza tra un insegnante e un istruttore, o se le avessero spiegato come tenere un gruppo e come parlare agli allievi, o di quanto siano importanti l’accoglienza, l’ascolto e la filosofia di vita in generale, che si impara in aula ma si pratica fuori dal tappetino. Mi domando come si sia potuti arrivare a fare lezioni di look (che non sono nemmeno consigli ma obblighi) mentre l’anima, intanto, muore su instagram.
E’ davvero importante il colore dei miei capelli? O del mio outfit? Ma dov’è finita quella meravigliosa filosofia che ci dovrebbe far diventare persone migliori dandoci un po’ più di consapevolezza? Lo Yoga e la Meditazione non sono più un rapporto intimo con se stessi, ma un pretesto per mostrare il proprio rigore e la propria unicità, copiando, in maniera errata poiché superficiale, tradizioni sane che hanno ben altro da insegnare. Abbiamo creato una spiritualità fast-food e, peggio ancora, una spiritualità fai da te, il cui unico risultato è il fanatismo unito a una nuova forma di pericoloso narcisismo. Mi sembra di essere su un set, dove, se non hai il costume da Harry Potter, non sei nessuno. Ma se fai yoga o mediti così come sei, con il tuo anello preferito o indossando il colore che ami, pensi davvero che la tua pratica non funzioni? Forse non sei abbastanza puro? E quindi la purezza è una questione di look? Nel frattempo ti redarguiscono se ti lasci condizionare dagli altri (gli altri sarebbero quelli al di fuori del tuo gruppo, che la pensano diversamente), e ti fanno sentire importante perché tu sei un vero spirituale, dal momento che la spiritualità è aderire alla parola del Maestro senza mettere in discussione nulla; la spiritualità è questione di abito (che credevo non facesse il monaco; la spiritualità è seguire la moda senza nemmeno sapere perché, e, soprattutto, la spiritualità è sacrificio.
Preferisco rimanere fuori dal gioco e lasciare che le persone ai miei corsi si sentano libere e felici. Siate comodi nei vostri abiti preferiti e indossate la gioia e la naturalezza. Ridete, gioite, praticate con serietà e profondità, siate meravigliosamente voi. Ricordo ancora le risate in India, quando frequentavo la scuola yoga. Nessuno mi ha detto come vestirmi, il mio sorriso e la mia voglia di imparare erano sufficienti per imparare ad amarmi un po’ di più. E l’amore ride, ride, ride di gusto! Questo ho imparato dalla mia amata terra: la semplicità, l’essenza senza fronzoli, la libertà di essere chi sono. Percorrere una strada non significa essere altro da ciò che si è, ma camminare con le proprie scarpe seguendo il proprio passo. Le mie orecchie, fragili e stanche, soffrono nell’udire certi suoni distorti, loro cercano ancora l’armonia.
Surya
Formazione Insegnanti Hata Yoga
Formazione Insegnanti Yoga Bambini
Formazione Insegnanti Yin Yoga
Formazione Insegnanti Yoga in Gravidanza e Poist-Parto